Il linguaggio del corpo in un colloquio di lavoro

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Il linguaggio del corpo durante un colloquio di lavoro

Nel corso di un colloquio di lavoro non solo è importante quello che si dice, ma diventano fondamentali anche gli atteggiamenti e le posture che si assumono. Quello che si fa oppure si omette di fare può diventare una pedina importante per orientare le impressione di noi al nostro interlocutore.

Gli intervistatori prestano sicuramente attenzione alle risposte verbali, ma nel contempo considerano anche gli stati d’animo e tutti gli atteggiamenti non verbali associati alla conversazione.

Molto spesso viene deciso se valutare una possibile assunzione di un determinato candidato ancor prima che questo abbia avuto la possibilità di rispondere a domande o quesiti derivanti da una conversazione.

Inoltre, in uno studio condotto negli Stati Uniti, è emerso che quasi un terzo dei candidati ha inviato segnali verbali negativi durante le fasi dell’incontro.

Tutti questi segnali arrivavano principalmente dal contatto visivo, dalle espressioni facciali e dalla postura assunta dal candidato.

I principali linguaggi non verbali che vengono valutati

Dove è rivolto il vostro sguardo mentre rispondete alle domande?

Siete agitati?

Giocate con la penna o incrociate le braccia?

Ebbene tutti questi atteggiamenti  fanno parte dell’impressione generale che l’interlocutore si farà di voi.

Il contatto visivo e la stretta di mano possono per esempio aiutare oppure ostacolare un’eventuale assunzione lavorativa.

Di seguito sono elencati i principali linguaggi non verbali che un intervistatore è pronto a valutare:

– Il contatto visivo:

occorre mantenere il contatto visivo. Fissare non è accettabile, ma guardare il proprio interlocutore negli occhi, con qualche lieve interruzione per distogliere lo sguardo, è ottimale. In questo modo dimostreremo interesse e rispetto alla persona di fronte a noi.

– La postura:

sedere diritti sulla sedia assumendo quindi una posizione eretta. Una leggera inclinazione in avanti indica un vostro coinvolgimento ed interesse.

– La stretta di mano

Questa deve essere ferma e decisa. Una stretta di mano debole segnala mancanza di fiducia, mentre stringere la mano troppo forte potrebbe essere invece interpretata come un tentativo di dominio.

Il colloquio di lavoro efficace

Un colloquio di lavoro può creare ansie e paure e l’unico modo per affrontarlo al meglio è quello di arrivare preparati.

Ecco alcuni suggerimenti per aumentare positivamente i segnali non verbali:

Pratica: essere preparati è il miglior modo per evitare inconvenienti ad un colloquio. Esercitarsi con amici e parenti può essere un bel campo di allenamento. Saranno loro a dare feedback sugli atteggiamenti non verbali ricevuti. Ascoltate i loro pareri ed impressioni.

Sapersi raccontare: È buona norma preparare un riassunto di circa 30 secondi dove ci presentiamo e raccontiamo in sintesi cosa facciamo e perché siamo la scelta perfetta per questo ruolo. All’interno del nostro racconto dovremmo inserire tutte quelle esperienze e skill che riteniamo possano essere valutate positivamente.

Conoscere l’azienda: prima del colloquio occorre documentarsi sull’azienda, cercare maggiori informazioni sulla posizione lavorativa che questa sta ricercando. Prepararsi opportune domande sull’azienda da sottoporre al nostro interlocutore aiuterà a mostrare agli intervistatori il nostro interesse.